Nuova Riveduta:

Matteo 26:59

I capi dei sacerdoti e tutto il sinedrio cercavano qualche falsa testimonianza contro Gesù per farlo morire;

C.E.I.:

Matteo 26:59

I sommi sacerdoti e tutto il sinedrio cercavano qualche falsa testimonianza contro Gesù, per condannarlo a morte;

Nuova Diodati:

Matteo 26:59

Ora i capi dei sacerdoti, gli anziani e tutto il sinedrio cercavano qualche falsa testimonianza contro Gesù, per farlo morire,

Riveduta 2020:

Matteo 26:59

I capi sacerdoti e tutto il Sinedrio cercavano qualche falsa testimonianza contro Gesù per farlo morire

La Parola è Vita:

Matteo 26:59

I capi sacerdoti e tutta la Corte Suprema Ebraica, si erano riuniti in assemblea e cercavano testimoni che mentissero sul conto di Gesù, per fargli un processo che si concludesse con una condanna a morte.

La Parola è Vita
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Riveduta:

Matteo 26:59

Or i capi sacerdoti e tutto il Sinedrio cercavano qualche falsa testimonianza contro a Gesù per farlo morire;

Ricciotti:

Matteo 26:59

Ora, i principi dei Sacerdoti e tutto il Sinedrio cercavan qualche falsa testimonianza contro Gesù per farlo morire;

Tintori:

Matteo 26:59

Or i principi dei sacerdoti con tutto il Sinedrio cercarono false testimonianze contro Gesù, per farlo morire,

Martini:

Matteo 26:59

E i principi de' sacerdoti, e tutto il consiglio cercavano false testimonianze contro Gesù per farlo morire.

Diodati:

Matteo 26:59

Or i principali sacerdoti, e gli anziani, e tutto il concistoro, cercavano qualche falsa testimonianza contro a Gesù, per farlo morire;

Commentario abbreviato:

Matteo 26:59

57 Versetti 57-68

Gesù fu accompagnato a Gerusalemme. Non è bello, anzi è di cattivo auspicio, quando coloro che vogliono essere discepoli di Cristo non sono disposti a farsi riconoscere come tali. Qui iniziò il rinnegamento di Pietro: seguire Cristo da lontano, infatti, significa iniziare ad allontanarsi da Lui. È più importante prepararsi alla fine, qualunque essa sia, che chiedersi curiosamente quale sarà la fine. L'evento è di Dio, ma il dovere è nostro. Ora si sono adempiute le Scritture che dicevano: "Contro di me sono sorti falsi testimoni". Cristo è stato accusato, affinché noi non fossimo condannati; e se in qualche momento soffriamo così, ricordiamoci che non possiamo aspettarci di cavarcela meglio del nostro Maestro. Quando Cristo si è fatto peccato per noi, ha taciuto e ha lasciato che fosse il suo sangue a parlare. Finora Gesù aveva raramente professato espressamente di essere il Cristo, il Figlio di Dio; il tenore della sua dottrina lo diceva e i suoi miracoli lo dimostravano; ma ora non avrebbe omesso di farne aperta confessione. Sarebbe sembrato come declinare le sue sofferenze. Confessò così, come esempio e incoraggiamento ai suoi seguaci, di confessarlo davanti agli uomini, qualunque fosse il rischio che correvano. Il disprezzo, la crudele derisione e l'aborrimento sono la parte sicura del discepolo, come lo furono del Maestro, da parte di coloro che vogliono insultare e deridere il Signore della gloria. Queste cose sono state esattamente predette nel cinquantesimo capitolo di Isaia. Confessiamo il nome di Cristo e sopportiamo il rimprovero, ed egli ci confesserà davanti al trono del Padre suo.

Riferimenti incrociati:

Matteo 26:59

De 19:16-21; 1Re 21:8-13; Sal 27:12; 35:11,12; 94:20,21; Prov 25:18; Mar 14:55,56; At 6:11-13; 24:1-13

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